Identità di genere – violenza di genere – hikikomori

Identità di genere

Le campagne di informazione e sensibilizzazione, quando fatte con cognizione di causa e con una solida preparazione alle spalle, sono di estrema utilità sociale. Attraverso progetti di formazione e informazione si mira all’obiettivo fondamentale della promozione di una cultura delle differenze mostrando quanto le identità possano essere differenti e quanto questa diversità altro non è che una forma di arricchimento. Il portale attraverso i suoi contenuti, messi a disposizione di esperti del settore, vuole offrire il suo contribuito a portare informazione sulle questioni relative all’orientamento sessuale ed all’identità di genere e intende contrastare le diverse forme di pregiudizi e stereotipi ad esse legate che creano inevitabilmente implicazioni sociali, culturali ed educative.

Abbracciamo il principio delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze, promuovendo una cultura maggiormente rispettosa delle individualità e inclusiva di tutte le differenze.

 

Gender Identity

When the information and awareness campaigns are carried out with full knowledge of the facts and with solid preparation behind them, they are extremely socially useful. Through training and information projects, we aim at the fundamental objective of promoting a culture of differences, showing how different identities can be  and how this diversity is nothing but a form of enrichment. Through its contents, made available by experts in the field, the portal wants to offer its contribution, in order to bring information on the matters related to sexual orientation and gender identity and it also intends to contrast the different forms of prejudice and stereotypes related to them that inevitably create social, cultural and educational implications. We embrace the principle of equal opportunities and valuing differences,  promoting a culture that is more respectful of individuality and inclusive of all differences.

Violenza di genere

La trattazione di questa tematica a cura dei vari esperti, vuol proporre una riflessione sull’educazione di genere nelle scuole, con riferimento in particolare alle azioni di contrasto alla violenza di genere, anche alla luce della recente normativa. E’importante che la scuola ritenga centrale e parte integrante della propria identità lavorare sul contrasto alla violenza. Non limitandosi a interventi spot infatti è possibile sia un più alto coinvolgimento di tutta la comunità scolastica che la costruzione di una rete di contrasto alla violenza di genere coinvolgendo il territorio. Un corpo docente che riflette sulle tematiche di genere può, seppur nei limiti del suo ruolo e se adeguatamente formato, riconoscere e interpretare i segnali di disagio delle studentesse e degli studenti che vivono a contatto con la violenza.

La Convenzione di Istanbul, siglata nel 2011 e ratificata dal Parlamento Italiano con la legge 77/2013 definisce in maniera chiara il ruolo dell’educazione al genere nelle scuole e rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per il rilievo dato all’educazione di genere nel prevenire e contrastare la violenza sulla donna. La Convenzione ribadisce infatti che è necessario «includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’integrità personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi.»

la legge 119/2013, all’articolo 5, indica come una delle finalità del successivo Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, «promuovere un’adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere e promuovere, nell’ambito delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, delle indicazioni nazionali per i licei e delle linee guida per gli istituti tecnici e professionali, nella programmazione didattica curricolare ed extra-curricolare delle scuole di ogni ordine e grado, la sensibilizzazione, l’informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso un’adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo». Il tema è presente anche nella legge 107/2015 (“La Buona scuola”), nella quale si afferma che «il Piano Triennale dell’Offerta Formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori […]» (comma 16). Le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (DM del 16 novembre 2012, n.254), considerano compito della scuola «fornire i supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta. La piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglianza, nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno» (p.3)

 

Gender Violence

The discussion of this topic by different experts aims to propose a reflection on gender education in schools, with particular reference to the actions against gender violence, also in the light of the recent legislation. It is important for school to consider working on combating violence a central and integral part of their identity. By not limiting itself to spot actions, it is possible to involve the whole school community and to build a network against gender violence, involving the local area. A teaching staff that reflects on gender issues can, although whitin the limits of its role and if properly trained, be able to recognise and interpret all the signs of unease of students who live in touch with the violence.

The instanbul Convention, signed in 2011  and ratified by the Italian Parliament with the law 77/2013, clearly defines the role of gender education in schools and  and represents an essential reference point for the importance given to gender education in preventing and combating violence against women. In fact, the Convention reiterates that it is necessary to << include in the curricula of all levels of education, teaching materials on topics such as gender equality, non-stereotyped gender roles, mutual respect, non-violent conflict resolution in interpersonal relationship, gender-based violence against women and the right to personal integrity, appropriate to the cognitive level of students.>>

Law 119/2013, in Article 5, indicates as one of the aims of the subsequent Extraordinary Action Plan against sexual and gender-based violence, ‘to promote adequate training of school staff in relation to and against gender-based violence and discrimination and to promote, within the framework of the national indications for the curricula of the pre-school and the first cycle of education the national indications for high schools and the guidelines for technical and vocational institutes, in the curricular and extra-curricular teaching programmes of schools of all levels, to raise awareness, inform and train students in order to prevent violence against women and gender discrimination, also through an appropriate highlighting of the issue in textbooks’. The issue is also present in Law 107/2015 (“La Buona Scuola”), which states that “the Three-Year Plan of the Educational Offer ensures the implementation of the principles of equal opportunities by promoting in schools of all levels education for gender equality, the prevention of gender-based violence and all forms of discrimination, in order to inform and raise awareness among students, teachers and parents […]” (paragraph 16). The National Indications for the curriculum of pre-school and first cycle of education (Ministerial Decree of 16 November 2012, no. 254), consider it the school’s task to ‘provide the appropriate support for each person to develop a conscious and open identity. The full implementation of the recognition and guarantee of freedom and equality, respecting everyone’s differences and identity” (p.3)

Hikikomori

 

“Hikikomori” è un termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte” e viene utilizzato in gergo per riferirsi a chi decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da alcuni mesi fino a diversi anni), rinchiudendosi nella propria abitazione, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno, talvolta nemmeno con i propri genitori. L’hikikomori, sembra non essere una sindrome culturale esclusivamente giapponese, come si riteneva all’inizio, ma un disagio adattivo sociale che riguarda tutti i paesi economicamente sviluppati del mondo. Anche l’Italia non è immune a questo fenomeno e si stima possano esserci  almeno 100 mila casi.

Il nostro obiettivo è quello di informare e formare il mondo della scuola (docenti, studenti e loro famiglie) offrendo spunti di riflessione sul fenomeno attraverso contenuti video messi a disposizione di esperti del settore.

 

Hikikomori

 

“Hikikomori” is a Japanese term that literally means “staying away” and is used in jargon to refer to those who decide to withdraw from social life for long periods (from a few months to several years), locking themselves up in their own homes, without having any kind of direct contact with the outside world, sometimes not even with their parents. Hikikomori does not seem to be an exclusively Japanese cultural syndrome, as was originally thought, but an adaptive social unease that affects all economically developed countries in the world. Even Italy is not immune to this phenomenon and it is estimated that there may be at least 100 thousand cases.

Our aim is to inform and educate the school world (teachers, students and their families) by offering food for thought on the phenomenon through video content provided by experts in the field.

L’accesso ai contenuti informativi/formativi, potrà avvenire solo dopo la stipula dell’accordo di rete “Né vittime né prepotenti” scaricabile nell’apposita sezione, debitamente compilata ed inviata a comunicazione.spaziolegalita@pec.it e previa registrazione al portale.

Access to the information/training content can only take place after signing the network agreement “Neither victims nor bullies”, which can be downloaded from the appropriate section, duly completed and sent to comunicazione.spaziolegalita@pec.it and after registering on the portal.

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